Cosa bisogna fare e controllare prima di firmare il contratto di locazione, quali sono gli adempimenti fiscali e chi li paga. Ecco un modello di contratto. Chi vuole affittare un locale commerciale per farlo fruttare deve seguire alcuni passi burocratici particolari, diversi da quelli necessari per affittare una casa o un immobile ad uso abitativo.
Apparentemente, il contratto per affittare un locale commerciale è lo stesso rispetto a quello di affitto per un immobile: c’è, da una parte, il proprietario del locale e,
dall’altra, il locatario, cioè la persona che potrà usufruire del bene durante un certo periodo stabilito da entrambi.
La differenza più sostanziale è quella della destinazione d’uso degli spazi che, anziché essere ad uso abitativo, sarà destinata ad uso commerciale.
Sul contratto deve essere ben specificata l’attività che si svolgerà all’interno del locale.
Prima della firma del contratto, comunque, è opportuno verificare le condizioni del locale commerciale e la presenza, ad esempio, di un bagno.
E’ possibile, comunque, affittare un negozio così com’è e permettere al conduttore di effettuare i lavori di adeguamento che ritenga opportuni (bagno compreso).
Se il locale lo si mette a disposizione già arredato e al conduttore va bene così, è necessario includere nel contratto un inventario dei beni. L’affitto di un negozio è regolato dalla legge [1] e deve avere una durata minima di 6 anni, rinnovabili automaticamente per altri 6 se le parti lo concordano.
Di norma, per affittare un locale commerciale (come per una casa o un immobile) sul contratto viene fissata una cauzione da pagare prima di entrare in possesso del negozio.
Si tratta di una garanzia per il proprietario nel caso la persona a cui consegna il locale non paghi qualche canone d’affitto o provochi qualche danno strutturale.
Non manca chi, prima di affittare un locale commerciale, fa una piccola indagine sulla persona a cui sta affidando la sua proprietà. Insomma, vuole sapere con chi ha a che fare.
Se il contratto per affittare un locale commerciale è soggetto ad Iva, è necessario pagare un’imposta per la registrazione, pari all’ 2% in caso di affitto da privato, mentre 1% se e da affittare ad una società del canone annuale
(a partire da un minimo di 67 euro).
Inoltre, c’è da pagare un Bollo ogni 100 righe del contratto Le spese fiscali vanno divise a metà tra locatore e locatario.
A carico del conduttore ci saranno le spese relative alle utenze (acqua, luce, gas) mentre il proprietario è tenuto a pagare le tasse come l’Imu o la Tari.
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